Molti mi hanno chiesto perché ho deciso d’intraprendere la mia ricerca pedagogica scegliendo il femminile. La mia risposta richiama un vecchio detto SALVATE LE DONNE E I BAMBINI. Ho provato dolore e delusione più che rabbia vedendo oggi i post con le ultime news sul ddl Pillon. Uomini, politici, che dovrebbero rappresentare l’esempio per le nuove generazioni urlano alle donne in protesta “zoccola” e si lanciano con violenza picchiandole, cercando di spingerle a terra. Questo accade negli incontri di chi deve discutere sulla tutela dei bambini. Le leggi vengono fatte da persone spinte da sentimenti di odio, rabbia, vendetta e interessi personali. Quale futuro? Un’umanità smarrita che riconosce nel prossimo il suo nemico. Uomo contro Uomo, fino all’annientamento finale. Cosa possiamo dire ai giovani? Con che coraggio possiamo dare insegnamenti educativi quando abbiamo di fronte adulti ai vertici di potere che non sanno trattenere istinti aggressivi?Dicono i giovani sono disorientati, No! Gli adulti sono diseducativi! Dai frutti si riconosce l’albero. Il nostro ruolo è importante in questo momento storico, non bastano proteste, serve costruire. Il disinteresse dei cittadini verso le politiche sta producendo un mostro simile all’Idra ( tagli una testa e ne spunta un’altra, ovvero cambiano i poteri politici e sorgono “nuovi”problemi). Ognuno deve interessarsi della vita del paese, deve fare sentire la propria voce creando strumenti per produrre cambiamento. Non solo proteste ma anche proposte! Siamo chiamati tutti a rispondere! Questo è L’ULTIMATUM ALLA TERRA.
Vi lascio con una riflessione tratta da Ogni storia è una storia d’amore di A. D’Avenia.
“Non è un caso che noi uomini siamo attratti dalla pancia scoperta di una donna: mentre quella di un uomo ci ricorda solo cibo, quella di una donna ci fa sentire la presenza di uno spazio vitale, dell’antidoto alla morte. La pancia di un uomo è una pancia, la pancia di una donna è un grembo, dove la vita può essere tessuta, dove l’amore si fa storia.”