Hevrin Khalaf attivista per i diritti delle donne viene uccisa dai miliziani

Hevrin Khalaf attivista per i diritti delle donne siriane viene assassinata a 35 anni dai miliziani
Hevrin Khalaf ,35 anni, attivista diritti per le donne

Siria 13 Ottobre 2019

Un fuoristrada passa a sud della città di Tel Abayad (Siria), tra i passeggeri c’è una giovane donna, 35 anni, dai lineamenti decisi ma femminili, dallo sguardo fiero ma dolce. Una donna che della diplomazia ha fatto la sua arte, sempre presente agli incontri con americani, francesi e delegazioni straniere, una donna che crede nel potere della pace. Il dialogo che porta avanti è rivolto alle altre donne, essere la loro portavoce, parlare per chi non può farlo. Il nome del partito del quale è segretario generale, Partito Futuro, esprime certo il sentimento di speranza per la Siria e le sue donne, le sue madri. Nella vita certi eventi si svolgono in un attimo, un attimo prima pensi alla giornata che devi organizzare, agli impegni politici, alle persone care da chiamare, un attimo dopo l’ultimo pensiero accade qualcosa di irreale. La macchina viene fermata in autostrada da un gruppo di uomini armati, la donna e il suo autista vengono fatti scendere e poi il resto è buio e rumori di spari e voci che gridano insulti alla miscredente. Hevrin il volto del dialogo e dei diritti delle donne siriane viene uccisa in modo atroce. Uomini, miliziani, terroristi, figli delle donne che Hevrin difendeva. Uomini che uccidendo Hevrin uccidono una parte di loro. Uomini che credono nell’odio, non pensano di essere stati partoriti da un grembo di donna, non pensano che se le donne non esistessero non esisterebbero nemmeno loro. Uomini che disprezzano e umiliano l’origine della loro vita. Ma la morte non è mai l’ultima parola.

L’arte di essere donna

Proprio ieri all’evento Librinbaia parlavo dell’arte di essere donna insieme a Erika Zerbini, abbiamo chiesto ai presenti cosa pensassero significasse questa frase. Oggi leggo la notizia dell’assasinio di Hevrin Khalaf e penso a lei come una donna che aveva fatto della sua vita una lotta per le altre, una lotta che i vari giornali descrivono incentrata sul dialogo e la pace. Penso come Lei possa essere l’esempio massimo dell‘arte di essere donna: cambiare il mondo senza ricorrera alle armi. Quelle armi credono di aver spento Hevrin, credono di aver vinto e invece hanno segnato la loro sconfitta. Sì, perchè la morte non è l’ultima parola, ora Hevrin è un testimone. Quando si è testimoni e si viene uccisi così, il volo dello spirito invade con prepotenza le forze invisibile e altri 1000 spiriti si risvegliano: per un testimone ucciso altri 1000 si mettono in cammino per continuare la lotta. Sì, perchè noi donne possediamo nel grembo la potenza di creare un esercito, un popolo nuovo, un mondo nuovo la nostra forza generatrice è ciò che più è temuto. Sono sicura, altre donne porteranno avanti la battaglia di Hevrin e vinceranno insieme a lei. Noi tutte nel nostro piccolo porteremo avanti le personali battaglie e vinceremo, sempre! Per noi e per tutte le altre che non riescono a fare sentire la loro voce.

La donna come salvezza

Ho riportato le poche notizie trovate su Hevrin mi piacerbbe se poteste contibuire scrivendo qualcosa su questa Donna, sia una vostra riflessione personale sia una notizia letta. Mi rivolgo anche ai blogger se vogliono postare un loro articolo o nei commenti mettere un link per diffondere La voce delle Donne.

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