Lettera da Marie Curie sulla conciliazione tra essere madre e lavoro

Lettera da Marie Curie.
Marie Curie

Come conciliare lavoro e famiglia

Come conciliare lavoro e famiglia?Tema caldo e sempre attuale la conciliazoine tra lavoro e famiglia. L e donne sempre più impegnate in una società frenetica e che le richiede attive su più fronti devono in qualche modo risolvere il penoso dilemma del binomio lavoro-famiglia. Esiste un modo per non impazzire ed esaurire le proprie risorse senza dover sacrificare ciò che deve essere al primo posto: la famiglia. Non è un modo alla maniera tecnica ma un modus alla maniera “antica” nel senso di disposizione d’animo. Ho chiesto quindi al premio Nobel Marie Curie di spiegarci come si può fare, e già perchè Matie oltre che genio della Fisica e della Chimica ha scoperto un’altra formula segreta, per la quale non avrà vinto il Nobel ma sicuramente ha vinto la Vita.

Cara Marie Skodowska

ti scrivo perchè voglio chiederti un consiglio. Capita spesso a noi mamme di sentirci in colpa per il tempo trascorso al lavoro e levato ai figli. Abbiamo il timore che possa influire sulla loro crescita serena, provocargli traumi, paure, ecc.. Affrontiamo il momento del distacco con questo pensiero, quando vediamo i nostri figli in preda a crisi di nervoso diamo a noi stesse la colpa e quindi cerchiamo di accontentarli. Sentendoci fortemente colpevoli diventiamo fortemente fragili, non siamo più in grado di distingure dove dire dei no e dove invece colmare con eterni sì quel vuoto che abbiamo lasciato. Insomma perdiamo la bussola. Chiedo a te perchè sicuramente hai la formula giusta da suggerire…. In particolare ho letto come le tue figlie abbiamo descritto il rapporto con te. Ora chi più di te che trascorrevi giornate intere in laboratorio insieme a tuo marito Pierre può capire questa apprensione? Insomma, come hai fatto? Le tue figlie sono la dimostrazione di come tu sia riuscita a conciliare perfettamente lavoro-famiglia. Mi ha colpito in particolare tua figlia Maria che afferma:- La sua influenza su di me era straordinaria; non solo l’amavo come qualsiasi bambina ama sua madre, ma provavo per lei un’appassionante ammirazione-

Svelaci il segreto,

con affetto

Orliana

Carissima,

con il mio matrimonio è iniziata per me una nuova esistenza, completamente diversa dalla vita solitaria che avevo sperimentato negli anni precedenti. Mio marito e io siamo uniti così strettamente dal nostro affetto e lavoro comune che passavamo quasi tutto il tempo insieme. Poichè le nostre risorse sono molto limitate, devo prendermi cura della casa, oltre che cucinare. Non è semplice conciliare gli obblighi della casa con il lavoro scientifico, ma con un po’ di buona volontà riesco a cavarmela. L’arrivo della piccola Irene è stata per me e Pierre una immensa gioia, tuttavia anch’io ho provato le ansie materne. Ho deciso di allatarla personalmente, rifiutando la prassi che qui è in uso di assumere una balia, tuttavia in questi ultimi tempi ho temuto seriamente di non poterlo più fare. In tre settimane, il peso della bambina è drasticamente diminuito. Da qualche giorno sta meglio. Se aumenta di peso normalmente , continuerò ad allattare; se no, prenderò una balia, malgrado il dolore che ciò mi procurerò, e il costo. La questione di come prendersi cura della nostra piccola Irene e della casa senza rinunciare alla ricerca era diventata pressante. L’eventualità di abbandonare il lavoro sarebbe stata una rinuncia assai dolorosa per me, e mio marito non la prese neppure in considerazione. Abbiamo così deciso di assumere una bambinaia, nonostante l’enorme costo . Tuttavia miprovocava angoscia e ansia, avevo la sensazione di abbandonare mia figlia nelle mani di una sconosciuta, spesso interrompevo il lavoro per andare a casa a controllare che la bimba stesse bene. La situazione mi stava facendo letterlmante impazzire. Per fortuna mio suocero Eugne (ormai vedovo e solo) vedendomi così sconvolta è venuto in mio soccorso, si è offerto di vivere con noi e di prendersi cura della piccola Irene. Sono rinata! la serenità che mi di sapere Irene accudita dal suo amorevole nonno rende tutto più facile. devo ringraziare anche mio marito di Pierre, che ha capito quello che stavo passando e mi è stato vicino. Spero la mia esperienza di vita possa essere di aiuto alle altre donne e mamme,

a loro posso solo dire che la vita non è facile per nessuno di noi. ma..che importa? Dobbiamo perseverare e avere fiducia in noi stessi.

Marie

Avreste mai pensato a un Premio Nobel con l’ansia materna? Seguiamo il suo motto e liberiamoci dai sensi di colpa, l’esempio di vita può solo portare a risultati straordinari.

Bibliografia

Grandi Donne,Marie Curie, Edita RBA Milano 2019

La precedente lettera è costituita da vari scritti di Maire Curie riuniti in un unico testo.

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