L’adolescenza attraverso gli occhi di Carlo Acutis

Dio, Tavolo o Lavandino?

Difficile definire questa età, mentre per il bambino abbiamo delle tappe ben precise che indicano le fasi del suo sviluppo, per l’adolescenza non abbiamo un’idea precisa e persino il suo inizio e la sua fine possono slittare nel tempo. Mi piace descriverla con le parole della studiosa F. Dolto: – A mio parere è una fase di mutazione. Altrettanto fondamentale per l’adolescente quanto la nascita e i primi quindici giorni di vita del neonato. La nascita è una mutazione che permette il passaggio dal feto al neonato e il suo adattamento all’aria e alla digestione. L’adolescente subisce una trasformazione di cui non può dire nulla. Egli stesso, per gli adulti, è oggetto di interrogativi che, da parte dei genitori, sono carichi di angoscie e pieni d’indulgenza. Il mio insegnante di filosofia diceva a proposito di una mia compagna diciassettenne che, a suo parere, era rimasta adolescente: – Dio, tavolo o lavandino, cosa diventerà mai?-. Per lui avremmo dovuto essere già tutte giovani adulte. Ecco una della possibili immagini per definire l’adolescenza, un’età in cui un essere umano non è nè dio nè tavolo nè lavandino. Lo stato adolescenziale si prolunga in funzione delle proiezioni che i giovani ricevono dagli adulti e in funzione dei limiti di esplorazione che la società impone loro. Gli adulti servono per aiutare un giovane ad affrontare le responsabilità e a non essere ciò che si definisce un eterno adolescente.”

La scelta

Mentre scrivo proprio un adolescente, Carlo Acutis, sta per essere proclamato beato. Carlo è un ragazzo di 15 anni che parlava di Dio attraverso internet, ammalatosi di leucemia offrì la sua vita a Dio prima di morire il 12 Ottobre 2006. Il 5 Luglio 2019 è stato dichiarato venerabile da Papa Francesco. Per lui la morte era l’incontro con l’amato, con Gesù, per questo la affrontò con coraggio e gioia come tanti santi. Un adolescente che stupisce per la spiritualità e forza fuori da ogni compromesso a costo di andare controcorrente, si serviva di ogni mezzo per comunicare la sua fede anche a costo di essere deriso dagli altri. Un esempio e una guida per tanti giovani che si perdono nella rete, lui aveva trovato la strada del bene attraverso questo nuovo mezzo. Era attento alla condizione dei poveri e con chi era nel bisogno, ascoltava i loro problemi quando li incontrava andando a scuola e aiutava portandogli cibo o altri beni. Aiutava anche i compagni specialmenti quelli che erano in difficoltà o più fragili. Un’immagine diversa da quella che abbiamo oggi dei giovani e che dimostra quante possibilità e risorse abbiano. La cifra di tale passaggio o mutazione risiede infine in un’unica parola “ La Scelta”.

I giovani possono essere tutto ma hanno paura di scegliere, questo li separa tra ciò che sono e ciò che vorrebbero essere. Qui si gioca tutta la partita. Per comprendere quindi il loro tormento non possiamo ignorare la fatica che si portano nel dover abbandonare il mondo dorato dove altri sceglievano per loro per assumersi la responsabilità di scegliere in prima persona. Quando guardiamo i nostri figli, i nostri giovani, anche nel mostrarci il loro volto peggiore, non dimentichiamo questa importante parola “Scelta”, proviamo a leggere i loro comportamenti alla luce di tale prospettiva. Carlo aveva chiara questa situazione e l’aveva espressa bene con una frase:

“Tutti nascono come degli originali ma in molti muoiono come fotocopie.”

Lasciamoci quindi stupire dalla bellezza delle anime giovani e dalle loro possibilità attraverso questo video di Carlo Acutis.

Chi è Carlo Acutis .

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